Ager Oliva, la startup agricola che salva gli ulivi

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Un’idea innovativa per curare direttamente da casa, con un clic, un albero di ulivo. È la originale idea divenuta realtà grazie alla startup agricola toscana Ager Oliva. L’obiettivo principale è la salvaguardia del patrimonio agricolo della Toscana.

Come nasce l’idea

La startup Ager Agricola è stata ideata e fondata nel 2020 da Tommaso Dami, giovane di Pistoia del 1990 laureato in Economia a Firenze. 

Una passione, quella di Tommaso, per la natura e l’agricoltura trasmessa dal nonno il quale gli ha insegnato a coltivare l’orto e ad avere rispetto e cura per l’ambiente. 

L’idea di trovare una soluzione al tema della tutele degli ulivi è scaturita dall’allarme lanciato da Coldiretti che ha certificato la cifra di quattro milioni di piante di ulivo abbandonate nella sola Toscana

Un’indagine Cia, Confederazione italiana agricoltori, ha evidenziato che l’Italia, nella campagna 2020/2021, ha arretrato nella produzione mondiale di olio extravergine di oliva, lasciando il secondo posto alla Grecia.

Per questo Tommaso Dami ha studiato un modo innovativo per coniugare il recupero del territorio e la creazione di posti di lavoro sfruttando la produzione dell’olio di extravergine toscano, sempre più richiesto sui mercati internazionali.

Adotta e regala un ulivo

Dare il proprio contributo per salvare gli ulivi è semplice con Ager Oliva. Basta andare sul sito web ageroliva.it e scegliere la zona geografica e selezionare la singola pianta. Con un costo non esoso di 49 euro l’anno sarà possibile dare il nome all’albero, avere il cartello in bella vista, fare visita alla pianta e ricevere 2 litri d’olio d’oliva extravergine per ogni pianta adottata. è anche possibile regalare l’albero ai propri amici, familiari o ai dipendenti della propria azienda, regalando così un pezzo di terra toscana.

A chi contribuisce viene inviato il certificato di adozione con il proprio nome, la posizione e la foto dell’ulivo. Durante l’anno vengono forniti costanti aggiornamenti video sulle lavorazioni che sono effettuate in campo.

Queste le fasi di recupero della pianta e del terreno: taglio dei pruni infestanti, sfalcio dell’erba e abbattimento degli arbusti nati nel campo, concimazione delle piante, potatura delle piante per riportarle alla loro chioma ideale, trattamenti a base di rame e calce per disinfettare le piante, trattamenti biologici anti mosca ove e quando necessario, raccolta delle ulive con mezzi meccanici e conseguente trasporto delle stesse al frantoio atto alla produzione di alta qualità, frangitura delle olive entro le 24h dalla raccolta ed immediato filtraggio dell’olio nelle successive 24h, stoccaggio dell’olio in tini di acciaio per non far modificare le qualità organolettiche dell’olio d’oliva extra vergine prima dell’imbottigliamento in latte e della spedizione, risistemazione delle fosse limitrofe ed eventuali argini del terreno.

La startup ha già salvato 600 ulivi e per il 2021 conta di arrivare al numero di 1300 ulivi recuperati e riportati alla produzione per un totale di 6 ettari di superficie agricola

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