Nuove norme in materia di reati agroalimentari: dal 2015 un percorso da definire e completare

Indice dei Contenuti

Il rilevante ruolo economico rivestito dal settore agroalimentare in Italia e il contesto normativo e sociale che vive il comparto agricolo hanno posto la necessità di strutturare un intervento legislativo capace di tutelare la produzione agroalimentare e i valori ad essa correlati come la salute pubblica, la sicurezza alimentare, il mercato, il Made in Italy, nonché in grado di fronteggiare urgentemente, sistemicamente e in maniera strutturata i fenomeni di infiltrazione criminale in detto settore.

Tale esigenza veniva avvertita muovendo dalla comprovata inadeguatezza del sistema punitivo oggi in vigore nel riscontrare adeguatamente le istanze di tutela di detti beni, evidenziando come rimanessero, in particolare, prive di adeguata sanzione varie condotte di produzione e commercializzazione di prodotti alimentari che, seppur apparentemente inoffensive nel breve periodo, sono idonee a manifestare una possibile pericolosità per la salute pubblica e il mercato nel medio – lungo periodo, in ragione della sistematicità e della dimensione massiva e organizzata che le caratterizza.

Il nuovo percorso iniziato nel 2015

Ecco allora che, nel 2015 il Governo italiano nominava una Commissione per l’elaborazione di proposte di intervento sulla riforma dei reati in materia agroalimentare, istituita presso l’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia con il mandato di procedere alla predisposizione di proposte di riforma della disciplina degli illeciti agroalimentari. La Commissione, presieduta dal Dott. Gian Carlo Caselli, nell’ottobre dello stesso anno approvava le «Linee guida per lo schema di disegno di legge recante Nuove norme in materia di reati agroalimentari».

L’intervento previsto mirava, da una parte, alla puntuale delimitazione della categoria dei reati di pericolo contro la salute, sì da riformare la tutela di beni giuridici di riferimento, anticipando le correlate incriminazioni già alla soglia del rischio; dall’altra alla rielaborazione del sistema sanzionatorio contro le frodi alimentari, con particolare riferimento alle organizzazionicomplesse ed alla responsabilità delle persone giuridiche, divenute ormai, nella dimensione allargata degli scambi commerciali, il principale referente criminologico.

Il testo contenente le linee guida, pur essendo stato trasformato in un disegno di legge di iniziativa governativa, non ha visto la sua approvazione definitiva da parte del Parlamento non avendo concluso il suo iter nella XVII legislatura.

Il disegno di legge 2427 del 2020

A seguito del fallimento di detto tentativo di riforma, a cinque anni di distanza, il 6 marzo 2020 i Ministri della Giustizia e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali allora in carica, prendendo le mosse dal testo formulato dalla Commissione Caselli nel 2015, presentavano per l’esame alla Camera dei deputati il disegno di legge 2427, “Nuove norme in materia di illeciti agroalimentari” costituito da 13 articoli che incidono sulle disposizioni del codice penale in materia di tutela dell’incolumità e della salute pubblica e a tutela del commercio di prodotti alimentari – modificando o introducendo nuove fattispecie di reato -, sulle disposizioni del codice di procedura penale e di alcune delle leggi speciali che interessano la materia: il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, la legge 30 aprile 1962, n. 283, l’articolo 9 della legge 24 novembre 1981, n. 689, l’articolo 9 della legge 16 marzo 2006, n. 146), l’articolo 2 del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 190, l’articolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, l’articolo 16 della legge 23 luglio 2009, n. 99

Le proposte di riforma alla normativa di diritto sostanziale: Il Titolo VI, Libro Secondo del Codice Penale: https://agriforum.eu/reati-agroalimentari-le-proposte-di-riforma-alla-normativa-di-diritto-sostanziale/

Picture of Avv. Manuela Marullo

Avv. Manuela Marullo

Condividi su:

Facebook
LinkedIn
Twitter
WhatsApp
Telegram
Email
Cerca

categorie

Categorie

newsletter

Vuoi scrivere su Agriforum?
Vuoi rivolgerti ai consulenti del nostro team?