Agricoltura, con la riforma della PAC 34 miliardi per l’Italia

Indice dei Contenuti

Accordo raggiunto in Europa sulla complessa riforma della Politica Agricola Comune 2023-2027

Meno fondi per l’Italia

All’Italia andranno circa 34 miliardi fino al 2027, che possono arrivare a quasi 50 miliardi considerando il cofinanziamento nazionale dei fondi destinati allo sviluppo rurale.

In realtà per l’Italia si tratta di una sforbiciata del 15%, rispetto alla passata programmazione, con un taglio di 6,2 miliardi come ha evidenziato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. 

Nell’attuazione degli ecoschemi, per i primi due anni del nuovo sistema (nel 2023 e 2024) la percentuale potrà scendere di cinque punti (dal previsto 25%), ma sono stati fissati criteri rigidi per l’utilizzo a livello nazionale delle somme non richieste dagli agricoltori. Il 15% del plafond complessivo potrà essere destinato al sostegno di singole produzioni con pagamenti “accoppiati”, legati cioè alle quantità effettivamente prodotte.

Bocciata la richiesta del Parlamento Europeo che chiedeva un aiuto unico per tutte le imprese a livello nazionale entro il 2026. Le differenze tra gli importi attualmente erogati (la cosiddetta “convergenza interna”) saranno progressivamente ridotte in misura dell’85 per cento. Una misura questa che potrebbe penalizzare significativamente la risicoltura e la zootecnia in Italia.

Sostegno alle aziende agricole di piccole dimensioni

La riforma comprende anche misure volte a ridistribuire i fondi a favore delle aziende agricole di piccole e medie dimensioni. Gli Stati membri saranno tenuti a riorientare il 10% dei pagamenti diretti a favore di tali aziende (in linea di principio mediante pagamenti ridistributivi, a meno che non possano dimostrare di essere in grado di ottenere lo stesso effetto attraverso altri strumenti comparabili).

Nuovo Green Deal

La riforma prevede una serie di nuove norme che consistono in pratiche agricole rispettose dell’ambiente alle quali saranno vincolati un quarto degli aiuti europei. Alla fine si è deciso per una quota del 25%, compromesso tra il 30 chiesto dall’Europarlamento e il 20 proposto dal Consiglio.

Gli Stati membri avranno tempo fino al 31 dicembre 2021 per sottoporre i loro progetti di piani strategici nazionali alla Commissione per approvazione.

Picture of Agriforum

Agriforum

Condividi su:

Facebook
LinkedIn
Twitter
WhatsApp
Telegram
Email
Cerca

categorie

Categorie

newsletter

Vuoi scrivere su Agriforum?
Vuoi rivolgerti ai consulenti del nostro team?