Alimentare 4.0: le aziende agroalimentari italiane sempre più digitali

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Cresce l’innovazione tra le aziende del settore agricolo 

Un recente studio dell’Osservatorio Smart AgriFood (School of management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise – Research & innovation for smart enterprises dell’Università degli studi di Brescia) ha prodotto un interessante report sul rapporto tra le aziende dell’agroalimentare ed il “paradigma 4.0”. In questo settore tale paradigma si lega all’innovazione digitale nella catena di approvvigionamento (supply chain) basata sul potenziamento dei dati per aumentare l’efficienza dei processi, la qualità dei prodotti, la trasparenza e la rispondenza ai requisiti di legge. Il tutto in un quadro che coniughi sostenibilità e competitività dell’impresa.

Questi i risultati del report sulla base di 134 aziende intervistate. L’87% adotta o sta sperimentando una o più soluzioni 4.0 (con il 27% che ne impiega due, a fronte di un 25% che invece ne utilizza solo una). Sono utilizzate soprattutto le tecnologie “base” quali i software gestionali, usati dal 75% del campione. A seguire i dispositivi portatili (57%), gli Erp (34%), i big data analytics (28%), il cloud (28%), l’IoT (26%) e la robotica (16%). Ancora scarsamente diffuse la blockchain, la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale e la stampa 3D.

Soluzioni 4.0 per obiettivi diversi

Gli obiettivi perseguiti dalle aziende dell’agroalimentare sono diversi a seconda delle filiere. In ambiti quali il lattiero caseario e la carne si tende a dare priorità alla sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti alimentari (food safety). Nel settore trasformazione ortofrutticola prevale il principio della sostenibilità e del rapporto con i clienti (customer relationship management). 

In generale le aziende, secondo lo studio dell’Osservatorio Smart AgriFood, sono sempre più orientate ad investire in soluzioni 4.0 per migliorare i processi produttivi (52%), ottimizzare il rapporto con i clienti (47%) potenziare la logistica (45%), la sostenibilità (32%), sviluppare i rapporti con enti di certificazione e Pa (30%), food safety (28%) e la valorizzazione del prodotto (19%). 

Opportunità e problematiche della svolta digitale

Le aziende intervistate hanno indicato i più significativi benefici dall’utilizzo di tecnologie 4.0. Tra questi la gestione della tracciabilità alimentare e l’ottimizzazione dei rapporti con certificatori e Pa. Minori benefici si sono registrati nell’ambito della produzione e del controllo qualità e della valorizzazione commerciale del prodotto.

Le problematiche che rallentano gli investimenti nel 4.0 sono soprattutto i costi elevati. e la paura del mancato rientro dell’investimento. Rilevante anche la mancanza in azienda di competenze e infrastrutture interne limitate. 

Tali criticità, comunque, non determinano un disincentivo alla trasformazione digitale in quanto l’85% delle aziende intervistate dichiarano che nei prossimi tre anni investiranno nell’innovazione 4.0

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